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Mutuo incagliato: dopo quante rate scatta il pignoramento?

Pubblicato da kotuko sopra 24 Aprile 2024
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Durante un mutuo di lunga durata, può succedere di non riuscire a pagare le rate concordate con la banca: se esse si accumulano e superano nel tempo un certo numero, siamo di fronte alla condizione di mutuo incagliato, e tra le diverse possibilità che hanno gli istituti finanziari per tutelare i propri interessi c’è quella, non auspicabile per il debitore, avviare una procedura di pignoramento.

Cosa fare per evitare questa spiacevole situazione? Le soluzioni sono diverse: vediamo insieme cosa succede nel caso di mutui incagliati e come evitare il pignoramento.

Cosa succede se non si pagano le rate del muto

Per prima cosa è importante precisare che pochi giorni di ritardo nel pagamento di una rata del mutuo non costituiscono un problema. Il pagamento ritardato scatta, infatti, dopo 30 giorni dalla data di scadenza della rata: a partire da quel momento il debitore può essere considerato “moroso” e la banca può attivarsi con alcune azioni nei suoi confronti.

Nello specifico, le conseguenze possono essere tre:

  • interessi di mora: in caso di ritardo o pagamento non effettuato di una rata, il creditore può applicare una mora aumentando il tasso di interesse precedentemente concordato per ogni rata non versata;
  • segnalazione al CRIF: se le rate non pagate sono più di una, il debitore può essere segnalato come cattivo pagatore al SIC (Sistema di Informazioni Creditizie), che fa capo alla CRIF (Centrale Rischi Finanziari), e rischiare di non poter accedere ad altri prestiti o finanziamenti;
  • avvio di una procedura di pignoramento: se non si riesce in alcun modo a mantenere gli obblighi di pagamento concordati, l’istituto finanziario ha il diritto di avviare una procedura di pignoramento nei confronti del debitore.

Dopo quante rate di mutuo non pagate scatta il pignoramento

Viste tutte le possibili conseguenze di una condizione di mutuo incagliato, entriamo nel dettaglio e rispondiamo ad una delle domande più diffuse su questo argomento: dopo quante rate del mutuo non pagate scatta il pignoramento?

Le possibilità sono due:

  • mutui stipulati prima del 2016: in questo caso, dopo 7 rate di mutuo non pagate, anche non consecutive, e 180 giorni dalla scadenza di pagamento, il creditore può richiedere la risoluzione del contratto di mutuo e procedere con il pignoramento;
  • mutui stipulati dopo il 2016: il pignoramento scatta dopo 18 rate non pagate (anche non consecutive), grazie ad una recente legge a tutela dei consumatori.

Con la procedura di pignoramento immobiliare, i creditori attivano una procedura di venduta all’asta, con un esito spesso svantaggioso sia per il debitore che per la banca. Se, infatti, l’asta va deserta, il prezzo della casa viene ulteriormente ribassato e, come risultato, l’importo ottenuto con la vendita di una casa all’asta potrebbe non essere sufficiente a ripagare il creditore e il debito potrebbe rimanere in parte insoluto.

Cosa fare se non si può pagare il mutuo: alcune soluzioni

Accorgersi subito di non riuscire a pagare le rate del mutuo è cruciale per avere il tempo necessario a trovare delle soluzioni alternative ed evitare pignoramento e vendita all’asta.

Alcune di queste soluzioni potrebbero essere:

  • rinegoziazione del mutuo: è possibile chiedere alla banca di rinegoziare le condizioni iniziali del mutuo intervenendo con modifiche al tasso di interesse o alla durata del finanziamento;
  • sospensione del mutuo: il debitore può richiedere una sospensione del mutuo per un massimo di 18 mesi tramite il Fondo di Garanzia mutui per la prima casa;
  • esdebitazione: una cancellazione parziale o totale del debito può essere concessa a “soggetti non fallibili”, ossia che si ritrovano in una condizione di sovraindebitamento, per l’attivazione delle procedure di esdebitazione è necessario verificare i requisiti di accesso con la propria banca;
  • vendita dell’immobile: vendere la casa in autonomia o attraverso la procedura del saldo e stralcio permette di anticipare le azioni del creditore ed evitare la svalutazione dell’immobile che di solito si verifica con una vendita all’asta.

Soluzioni possibili al mutuo incagliato: i servizi di Bassi Immobiliare

Solitamente anche i creditori di un mutuo incagliato preferiscono non arrivare alla procedura di pignoramento e alla vendita all’asta: la gestione di queste attività è, infatti, onerosa e molto lunga, e troppo spesso il risultato, come già detto, è svantaggioso per tutte le parti.

Vendere la casa in autonomia o appellandosi alla procedura del saldo e stralcio, che permette di trovare un accordo favorevole a entrambe le parti (creditore e debitore), può essere ideale per porre rimedio ad una situazione di difficoltà senza aggravarla ulteriormente e saldando definitivamente il proprio debito. Questo è un percorso risolutivo che chiude in modo positivo per tutte le parti la situazione critica, ma è piuttosto particolare nelle procedure, perché deve garantire tutte e 3 le parti in causa: acquirente, venditore/debitore e creditori, e in tutti gli aspetti deve essere gestito con molta attenzione professionalità.

Bassi Immobiliare è a vostra disposizione per accompagnarti nella gestione di queste delicate attività e aiutarvi a organizzare in modo favorevole la vendita di immobili collegati a mutuo incagliato.

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